Sarà in vigore dal mese di gennaio 2022, in tutti gli Stati membri della UE, il nuovo Regolamento tramite cui l’Unione Europea ha disciplinato dettagliatamente la qualità e la sicurezza delle sostanze chimiche presenti negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente.
Si tratta del Regolamento (UE) 2020/2081 del 14 dicembre 2020 che modifica l’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda le sostanze contenute negli inchiostri per tatuaggi o trucco permanente.
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Il Regolamento
Nell’applicazione del tatuaggio e del trucco permanente (permanent make-up), gli inchiostri vengono iniettati nel derma dove permangono per l’intera esistenza delle persone, esponendole all’effetto a lungo termine delle sostanze chimiche negli stessi inchiostri contenute.
Pertanto, da gennaio 2022 sarà operativa una più accurata disciplina, contenuta nel “Regolamento (UE) 2020/2081 della Commissione del 14 dicembre 2020 che modifica l’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda le sostanze contenute negli inchiostri per tatuaggi o trucco permanente”.
Destinatari e interessi tutelati
Produttori, distributori e tatuatori sono i destinatari della nuova regolamentazione, e dovranno quindi adeguarsi ai nuovi dettami, essendo responsabili, anche penalmente, della sicurezza delle sostanze chimiche contenute negli inchiostri per tatuaggi.
La novella europea si prefigge una maggior tutela del consumatore, sul rilievo che circa il 12% dei cittadini dell’UE ha impresso sul proprio corpo un tatuaggio, e l’interesse da parte della popolazione è in crescendo. Più in particolare, il testo del documento normativo dà atto che il numero di persone che portano tatuaggi o trucco permanente è in continuo aumento, specie tra la popolazione giovanile.
Procedure e materiali impiegati, e relativi effetti sul corpo dell’uomo
Le modalità procedurali impiegate per i tatuaggi e il trucco permanente, sia che prevedano l’impiego di aghi o l’applicazione di ulteriori tecniche come il microblading, cagionano irrimediabilmente una lesione della barriera cutanea, col risultato che gli inchiostri o le altre miscele per i tatuaggi vengono assorbite dall’organismo.
Le miscele utilizzate per i tatuaggi, in genere, si compongono di coloranti e altre sostanze, quali solventi, stabilizzanti, agenti umettanti, regolatori del pH, emollienti, conservanti e addensanti. Le miscele vanno a finire nella pelle umana, nei globi oculari o nelle membrane mucose. I coloranti rimangono nei pressi dell’area in cui è stata somministrata la miscela, facendo sì che il tatuaggio o trucco permanente visibile.
Gli ingredienti solubili contenuti nella miscela si distribuiscono nell’intero organismo nel giro di qualche ora o di qualche giorno e, di conseguenza, la pelle e gli altri organi sono esposti agli effetti di tali sostanze solubili per un lungo periodo. Alcune di dette sostanze presentano proprietà pericolose, rappresentando un rischio per la salute umana.
Oltre a ciò, anche il metabolismo dei coloranti nella pelle, la decomposizione dovuta all’esposizione all’irraggiamento solare e l’irraggiamento laser possono aggiungere il rilascio di sostanze chimiche dall’area del corpo in cui è localizzato il tatuaggio, ovvero il trucco permanente.
Le finalità della nuova disciplina UE
La Commissione ha ritenuto che, per assicurare la corretta attuazione della restrizione e permettere la tracciabilità diretta in ipotesi di effetti avversi sulla salute, le miscele immesse sul mercato dell’Unione e destinate alle pratiche di tatuaggio dovrebbero recare l’elenco delle sostanze aggiunte nel corso del processo, e presenti nelle miscele destinate alle pratiche. Allo stesso scopo i tatuatori dovrebbero fornire alla persona che si sottopone alla pratica le informazioni indicate sull’imballaggio o incluse nelle istruzioni per l’impiego.
L’obbligo di recare l’elenco completo degli ingredienti ha lo scopo di evitare un possibile mosaico di norme nazionali, realizzare economie di scala per i responsabili della licenza, e beneficiare appieno dei vantaggi dell’armonizzazione del mercato.
Un tale elenco completo è inoltre necessario per assicurare la restrizione delle sostanze applicabili in termini pratici, monitorabile ed efficace in tutta l’Unione. La nomenclatura comune proposta consentirà di individuare le sostanze che utilizzano una denominazione unica in tutti gli Stati membri. In questo modo il consumatore potrà riconoscere le sostanze che gli è stato consigliato di evitare, ad esempio che possono cagionargli allergie.
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